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23/10/2015

Peperoncino


Ma lo sai che … oggi vi parla del peperoncino

peperoncino


… il peperoncino piccante era usato come alimento già dal VI millennio a.C.

... non viene dall’India ma dalla Bolivia; è il pepe nero che proviene dall’India e fu Cristoforo Colombo a portarlo in Europa quando già in America se ne conoscevano diverse varietà.

… Il Capsicum è il nome che indica il genere di piante della famiglia delle Solanaceae (cioè la stessa delle patate, melanzane e dei pomodori) comprende i Peperoni (dolci) e i peperoncini (piccanti). Quelli piccanti si dividono in 5 varietà:

  • Il Capsicum annuum viene, senza alcuna difficoltà, coltivato in Italia, rappresenta la varietà più diffusa al mondo conosciuta come peperoncino Italiano Dolce e  peperoncino rosso comune. La forma è allungata e sottile e non supera i 5 cm di lunghezza. Essendo poco piccante, possiamo modulare facilmente la piccantezza nei piatti. Un’altra varietà della specie capsicum annuum è il peperoncino Jalapeño, di origine spagnola ma molto diffuso in Messico. Il peperoncino di Cayenna è più sottile e allungato, circa 10 cm, ed è molto più piccante del precedente … infatti è il tipico peperoncino Calabrese.
  • Il Capsicum chinense include le varietà più piccanti tra cui il peperoncino Habanero proveniente dal Messico. L'habanero è oggi reperibile e soprattutto coltivabile anche in Italia. Le sue varietà sono molteplici e distinguibili dal colore: rosso, giallo, arancione, bianco, viola e marrone. Le dimensioni variano dai 1 a 5 cm di lunghezza e dai 2 a 8 cm di larghezza. Per grosse quantità di raccolto vi consigliamo l’uso di guanti da lavoro! Ancora più piccante dell’habanero è il peperoncino Naga Jolokia, di origine messicana, se ne conosce un ibrido che rappresenta la varietà più piccante al mondo. Il suo uso è difficile da dosare e per noi amanti del buon gusto questa specie rappresenterebbe più un’arma di tortura, forse utile a non far tornare mai più a pranzo un auto invitato molto antipatico.
  • Il Capsicum frutescens, comprende peperoni e peperoncini; diffuso nella parte meridionale del centro america. Appartiene a questa varietà il peperoncino Trifetti e il Tabasco di origine messicana usato per creare la salsa Tabasco.
  • Il Capsicum pubescens, comprende il peperoncino Canario e il Rocoto de Sada, è la varietà più presente nelle Ande ed è di elevata piccantezza.
  • Il Capsicum baccatum è il più diffuso in Perù e Bolivia include il peperoncino cappello del vescovo, l’Aji pineapple e l’Heart drops.

… In Italia l’uso del peperoncino è molto diffuso. In alcune regioni è la base di molti piatti e prodotti tipici, ad esempio in Calabria è tra i principali ingredienti dalla famosa "‘nduja".

… il peperoncino è un frutto poiché in esso vi sono contenuti i semi. Le piante sono a forma di cespuglio con foglie di colore verde chiaro e fiori bianchi. Il suo principio attivo principale è la capsaicina e la vitamine in esso contenute maggiormente sono la Vitamina A e C.

… la vitamina C è presente nel peperoncino in grandi quantità.
La Vitamina C non è prodotta dal nostro organismo e al contempo viene consumata rapidamente. La sua assunzione aiuta a innalzare le difese immunitarie e combattere i sintomi del raffreddore. Infatti avete fatto caso che molti medicinali contro il raffreddore trovano ausilio nella vitamina C? L’assunzione di vitamina C che è presente in altri frutti più edibili, poiché ovviano alla piccantezza, aiuta a contrastare anche gli effetti dei radicali liberi prodotti durante lo stress ossidativo cellulare contrastando l’invecchiamento cellulare. La vitamina C impedisce la conversione del Fe ++ ferroso a Fe+++ ferrico che può essere disponibile all’ attivazione dell’emoglobina presente nei globuli rossi.

… il peperoncino è un’ottima fonte di vitamina A.
Oculistica: la vitamina A è essenziale per stimolare una proteina termolabile e fotosensibile presente negli occhi: la rodopsina. Il nostro organismo non ha gli enzimi preposti alla sintesi, quindi, l’unico modo per soddisfarne il fabbisogno è la dieta. Il retinolo, altro nome della vitamina A, è presente in pochi prodotti di origine animale quale fegato di pesci; come precursore: il carotene, è nei vegetali gialli, come la zucca, carote, meloni, patate dolci, albicocche, pomodori e come clorofilla che si associa ai caroteni, in ortaggi a foglie verdi quali basilico spinaci e broccoli. La rodopsina è contenuta nei bastoncelli, cellule nervose che si trovano negli occhi, deputati a scorgere la luce di bassa intensità. I coni invece, sono altre cellule nervose presenti nell’occhio, deputati alla percezione dei colori. La rodopsina sotto l’influenza della luce, si scinde in due unità funzionali: opsina e retinale il quale, dopo una serie di reazioni, si ritrasforma in retinolo, cioè vitamina A, che al buio, si ricongiunge con l’opsina per riformare la rodopsina. Questo ciclo è importantissimo per la visione notturna. Una carenza di vitamina A spiega le difficoltà che si hanno passando da un luogo ben illuminato a un altro scuro. I danni più gravi si riscontrano negli epiteli a carico della cornea che si inspessisce dando cecità. Come il caso della vitamina C la piccantezza del peperoncino ne vincola le quantità edibili.

… in nutrizione: la capsaicina agevola il processo di digestione stimolando la secrezione dei succhi gastrici e accentua il consumo di calorie fino al 15%. Così, ad esempio, un piatto di spaghetti fatto col sugo semplice del nostro blog, che di solito fornisce 350 calorie, scende a meno di 300 quando si aggiunge il peperoncino.

... il peperoncino in un soggetto sano non è la causa di bruciore di stomaco o gastrite. Al contrario stimola la gastrina utile nel processo digestivo.

… in dietologia: la capsaicina riduce la sensazione di appetito. Attenzione però alle capsule in commercio a base di capsaicina il cui fine è quello di diminuire la sensazione di fame, il loro uso oltre a dover essere sempre prescritto da un dietologo deve essere accompagnato ad almeno un sostitutivo del pasto principale a base di proteine e vitamine.

… per il cuore e la circolazione:
come molti di voi sapranno, il colesterolo rappresenta una delle cause di ipercolesterolemia e di aterosclerosi che innalzano il rischio di infarto. Il peperoncino è consigliato nella cura di queste patologie poiché aumenta i livelli di steroli vegetali. All’interno del circolo sanguigno possiamo trovare due tipi di colesterolo: quello endogeno, prodotto dal nostro organismo e quello esogeno assunto con la dieta, cioè sterolo vegetale, che è molto più salutare del precedente.  Aumentare la quantità di sterolo vegetale vuol dire chiaramente diminuire la sintesi di quello endogeno. I semi del peperoncino contengono acidi grassi poli insaturi, che al contrario dei saturi sono meno nocivi e unendosi al colesterolo esogeno non si depositano sulle pareti delle arterie rendendole più libere dalle placche aterosclerotiche. I grassi poli insaturi abbassano inoltre il livello dei trigliceridi altra causa di malattie coronariche. Il risultato sarà un cuore più ossigenato e forte grazie all’azione vasodilatatoria principale della capsaicina, mentre le arterie saranno più libere dalle placche aterosclerotiche grazie agli steroli vegetali.

… in tricologia: un consumo regolare di peperoncino come spezia che arricchisce le pietanze fa riacquistare forza e vigore ai capelli opachi. Un rimedio delle nonne alla calvizie per esempio, consisteva nel preparare ai mariti degli impacchi per il cuoio capelluto a base di olio di oliva e polvere di peperoncino. Il risultato??? Sicuramente i rimanenti capelli erano più forti, opachi e meno stressati, per il resto … dubito in una trasformazione della testa dei mariti alla Sansone!

… In cosmetica il peperoncino viene usato nei rossetti Pump up. Utilizzati soprattutto dalle donne con labbra fini aiutano ad aumentarne il volume e il turgore. L’effetto di inspessimento si manifesta grazie a due meccanismi: il primo, è un’illusione ottica, dato dalle capacità riflettenti dei più comuni gloss; il secondo, è dato dal fatto che le nostre labbra sono ricchissime di capillari, ed è per questo che sono rosse! La capsaicina, principio attivo del peperoncino, agisce da vaso dilatatore, aumenta la portata del sangue che scorre nei capillari e di conseguenza il volume delle labbra. Non vi aspettate però risultati alla Angelina Jolìe!!! ... ATTENZIONE, molte di voi lamentano col passare del tempo dall’applicazione una sensazione di calore che si avvia poi a sensazione di bruciore!!! Ciò è vero e possibile grazie all'azione infiammatoria e alle capacità ustionanti della capsaicina quindi: Pump up sì ma solo per poche ore!!! Per finire, ricordate di struccare bene e delicatamente le labbra ma soprattutto di … reidratarle!!!

… l’uso del peperoncino si ritrova nelle creme da notte contro le rughe. La vitamina A contenuta nel peperoncino agisce sulla cute diminuendo la produzione di radicali liberi, i quali, causano danni alle membrane cellulari di conseguenza invecchiamento cellulare, incrementa la produzione dei cheratinociti, cellule che compongono l’epidermide e aumenta la produzione di glicani utili per aumentare l’ idratazione della cute. L’Uso continuativo di creme a base di vitmina A stimola la produzione di collagene nel derma, strato più profondo della cute, che conferisce tonicità ed elasticità alla pelle. Il risultato sarà una pelle radiosa, sana, tonica, con rughe meno profonde e in minor quantità. Ricordiamoci però che stiamo parlando di creme notturne poiché il retinolo è fotosensibile ed è quindi utile usare sul viso, soprattutto nei mesi più soleggiati, creme da giorno con protezione UVA UVB per prevenire le inestetiche macchie solari che si possono formare in seguito a degradazione della vitamina A con la luce.

…  nel settore estetico il Capsicum trova impiego nella cura della cellulite e nelle smagliature rosse, cioè non profonde. La capsaicina, infatti, contenuta nelle creme o oli da massaggio è in grado di stimolare, più o meno intensamente, la circolazione sanguigna negli strati più superficiali della pelle riducendo l’inestetismo.

… come afrodisiaco. Già dai tempi antichi il peperoncino veniva considerato un alimento afrodisiaco. Questo effetto è dovuto alla capsaicina che all’azione vaso dilatatoria, traducibile in un aumento della temperatura corporea anche sulle mucose genitali, associa il rilascio di endorfine. Le endorfine sono dei polipeptidi, prodotti dal cervello, con conformazione chimica molto simile all’eroina. Producono attività analgesica, cioè contro il dolore, favoriscono il buon umore e sono eccitanti. Come l’eroina, però, il nostro organismo ha bisogno sempre del richiamo della dose quindi, il  cervello, traduce questa esigenza in una costante ricerca di comportamenti erotici al fine di soddisfare il piacere cioè il fabbisogno di endorfine. La capsaicina pertanto aiuta ad aumentare la dose di morfina rendendoci più predisposti al piacere sia sessuale che mentale.

Falsi miti: La piccantezza non è un sapore ma una sensazione!!! In generale la capsaicina ha la forma giusta per interagire con i termo recettori posti nella bocca che si attivano tra i 43°C e i 52°C e agendo come una chiave, apre la porta di un canale nella membrana cellulare, causando la trasmissione del segnale al cervello che ingannato lo trasforma in sensazione di “dolore”. E’ la stessa sensazione che avvertite quando vi lavate i denti con un dentifricio alla menta, la sensazione in questo caso è la “freschezza”.

... e infine … l’acqua non spegne le fiamme del peperoncino. Uno dei modi migliori consiste nel bere latte, mangiare yogurt o qualsiasi prodotto caseario, possibilmente a pasta morbida o liquido. Infatti la proteina presente nei latticini, la caseina, agglutina cioè fa precipitare la capsaicina non rendendola più disponibile al legame coi recettori. La capsaicina si scioglie molto bene anche nei grassi e nell'alcool. Quindi un bicchiere di latte freddo o un buon bicchiere di vino rosso sorseggiato lentamente sono i rimedi migliori per alleviare questa sensazione e nel secondo caso trascorrere una buona serata in allegria.

Tabella valori nutrizionali per 100g o RDA = Raccomanded Daily Allowance

Acqua
87,80 g
Carboidrati disponibili
3,80 g
Carboidrati complessi
2,10 g
Zuccheri solubili
1,50 g
Proteine
1,80 g
Grassi (lipidi  insaturi )
0,50 g
Colesterolo
0,00 g
Fibra totale
0,00 g
Sodio
7 mg
Potassio
230 mg
Ferro
0,50 mg
Calcio
18 mg
Fosforo
18 mg
Tiamina ( Vit. B1 )
0,09 mg
Riboflavina ( Vit. B2)
0,23 mg
Niacina ( Vit. B3 o PP )
3 mg
Vit. A retinolo eq
824 µg pari a 91,56% RDA
Vit. C
229 mg pari a 254,44% RDA

Possiamo assumere dai 0,3 e 1g di polvere di peperoncino al giorno.




Articolo scritto da Immacolata Soriano









2 commenti:

  1. Bellissimo articolo aiuta molto a comprendere il prodotto nei diversi settori merceologici. Complimenti

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  2. Grazie 1000 a nome di Imma e lei che cura questa rubrica!!

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